giovedì 11 dicembre 2008

Si alza la marea...

VENERDì 12 DICEMBRE

Si rialza la marea...

CORTEO REGIONALE DELL'ONDA A BOLOGNA

RITROVO ORE 7.30 IN STAZIONE ff.ss. REGGIO EMILIA

Concentramento a Bologna: P.za Verdi Ore 9.30

martedì 25 novembre 2008

Blocco della didattica a Scienze della Comunicazione


Mercoledì 3 Dicembre 2008

ORE 11.00

"INCONTRO STUDENTI, DOCENTI E RICERCATORI PER DARE SPAZIO ALL'INFORMAZIONE E DISCUTERE I PROVVEDIMENTI DEL DL.133/2008"

presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell'Economia
(Ex Caserma Zucchi)

AULA 2

Via Allegri 9, Reggio Emilia

Il Collettivo universitario Autonomo di Reggio Emilia invita tutti gli studenti a mobilitarsi contro una legge che taglia
il futuro ai giovani e alla ricerca


C.U.A. Reggio Emilia





venerdì 21 novembre 2008

Roma 14 Novembre 2008 - Manifestazione nazionale Studenti e Ricercatori Universitari

Il ritrovo con gli studenti di Roma3
Il corteo visto dal nostro spezzone
Qui sotto, una parte del nostro Collettivo
Sapienza, Facoltà di Lettere e Filosofia
Altri ragazzi del Collettivo

giovedì 20 novembre 2008

martedì 18 novembre 2008

NOI NON SIAMO DEI FANNULLONI!

Caro Ministro Brunetta,

Siamo arrivati in stazione a Reggio Emilia alle 23:00 del 13 Novembre. Il viaggio verso Roma è stato terribile, eravamo tutti ammassati gli uni su gli altri. Nessuno ha dormito, nemmeno chi aveva il privilegio di stare seduto su un seggiolino, perché lo doveva condividere con altri due compagni. Intorno alle 07:00 eravamo a Roma Termini, la stazione era invasa da ragazzi che, come me, avevano passato una notte insonne e terrificante, ma eravamo tutti lì, con il sorriso sulle labbra e l’incredulità negli occhi. Ci siamo spostati tutti insieme fino ad arrivare alLa Sapienza dove ci aspettavano gli universitari di Roma. Intorno alle 10:00 è partito il corteo, non eravamo un onda anomala ma un fiume in piena. Abbiamo attraversato Roma scrosciando tra i palazzi, l’adrenalina saliva alle stelle quando dalle finestre spuntava la Gente. Il popolo che ci salutava, batteva le mani e ci mostrava il pugno, tutto ciò per dirci GRAZIE. E’ proprio per affetto che abbiamo ricevuto dalla Gente che non sento la colpevolezza di aver disturbato Roma, ma credo di averla svegliata da una sorta di imbalsamazione che il Governo tende a diffondere. Abbiamo camminato fino alle 16:00 circa, senza sosta, è poi finalmente siamo arrivati a Montecitorio. La polizia era lì, ma non potevano mandarci via, perché eravamo troppi e perché non avrebbe avuto nessuna motivazione. Noi non siamo arrivati fino a Roma per attaccare la polizia, ma per farci sentire da Voi Ministri che fate i conti (o meglio i tagli) senza l’oste. Nessuno, né voi da Montecitorio né la polizia, poteva impedirci di urlare BASTA P2. Allora, Ministro Brunetta, le chiedo di riflettere prima di parlare perché non siamo noi i fannulloni, anzi, NOI abbiamo lavorato sodo per poter essere in tanti a questa manifestazione, ma non solo per questa. Per arrivare a Roma con il maggior numero di partecipanti abbiamo fatto assemblee, riunioni, e informazione tramite un infopoint e del volantinaggio (sotto la pioggia). Abbiamo usato il nostro tempo libero che avremmo potuto utilizzare per altri interessi, ma questo è l’interesse maggiore. Ogni giorno NOI lavoriamo sodo, ci documentiamo e non smettiamo di trascrivere tutti i Vostri errori. Tutto ciò per farvi capire veramente che “NON SAREMO NOI A PAGARE LA VOSTRA CRISI”.Le ripeto Ministro, non siamo noi i fannulloni, e La saluto con una frase letta durante la manifestazione di Roma: “ CHI ASPETTA LA BASSAMAREA SARA’ SOMMERSO PER PRIMO”.

Jenny

Riflessioni...

Ecco due stralci di scritti che hanno appassionato la rivolta universitaria nel Maggio Francese
del 1968; a distanza di 40 non hanno certo perso la loro attualità...


[...]Noi pensiamo che la nostra civiltà occidentale,
si trovi di fronte ad un vicolo cieco.
Non vogliamo più dover scegliere tra destra e sinistra, nord e sud, est e ovest.
Riteniamo che ci siano altre scelte, altre opzioni al di là delle vecchie
strutture politiche attuali.
Raggruppandoci al di fuori dei partiti e delle tendenze politiche
intendiamo mostrare il nostro desiderio di unione e la nostra determinazione a creare,
al di là dei vecchi risentimenti nazionalistici, un'Europa nuova fondata su strutture
e principi politici nuovi. [...]
[...] Quanto all'università, ci siamo accontentati di far notare certe aberrazioni:
che le aule della Sorbona sono piene da scoppiare ad Ottobre e vuote a Gennaio;
l'assurdità di certi programmi e di certi esami; la mancanza di contatto con i professori;
gli sbocchi limitati dell'università [...]

Ecole spèciale d'Architecture,
Maggio 1968


[...] L'università è oggi organizzata secondo uno schema gerachico: tutte le decisioni
sono prese al vertice della piramide. L'insegnante non deve fare altro che applicare
le consegne di esami, orari e programmi; lo studente deve solo lasciarsi passivamente
istruire [...]
[...] C'è crisi perchè un'università di massa non è pensabile al vertice e perchè la società deve ora immaginare delle strutture che permettano all'università di assolvere alle sue nuove funzioni di formazione di massa. Una formazione non ridotta alla trasmissione pura e semplice
di conoscenze implica la partecipazione di tutti alla creazione dinamica del sapere.
IL MOMENTO CREATIVO DELLA CONOSCENZA è CREAZIONE E NON DIGESTIONE[...].


Il gruppo di sociologia della Ecole
des Mines
Maggio 1968