sabato 8 novembre 2008

comunicato 7/11

Questa mattina circa 300 studenti medi e universitari hanno attraversato in corteo la città di Reggio Emilia per protestare contro la riforma Gelmini, la legge 133 e il decreto legge 137.

Queste leggi tagliano i fondi a scuole e università, regalano ai privati la possibilità di entrare nei percorsi di formazione degli studenti: minano alla base il futuro delle giovani generazioni.

"L'onda anomala non si ferma!" era lo striscione di apertura della manifestazione e "noi la vostra crisi non la paghiamo" lo slogan più scandito.

Il corteo (autonomo da partiti e sindacati) ha voluto rompere il muro di silenzio che blocca la protesta studentesca a Reggio Emilia, portando le esperienze, le voci, i colori e la determinazione di centinaia di studenti.

Quando il corteo è arrivato nei pressi di piazza Del Monte, gli studenti universitari hanno simbolicamente bloccato le entrate di Unicredit Banca, una degli istituti finanziari simbolo della privatizzazione dell'Università di Reggio Emilia che, attraverso la fondazione Manodori (azionista di maggioranza del gruppo bancario), elargisce fondi alle facoltà reggiane. Se da una parte il ministri Gelmini e Tremonti tagliano fondi all'Università Pubblica per finanziare le banche in tracollo economico, le stesse banche, attraverso la loro presenza nelle facoltà, minano alla base la libertà di didattica e ricerca.

Ed è stato proprio questo il leit motiv dell'azione: "voi bloccate il nostro futuro, noi blocchiamo voi!".

Al termine della manifestazione, gli studenti si sono riuniti in assemblea davanti alla ex caserma Zucchi, sede delle facoltà di Scienze della Comunicazione e Scienze della Formazione, ribadendo la partecipazione al grande corteo nazionale del prossimo 14 novembre a Roma e lanciando un nuovo appuntamento di mobilitazione a Reggio: un presidio rumoroso davanti alla sede della fondazione Manodori, simbolo del processo di privatizzazione dell'università reggiana, per mercoledì 12 novembre alle ore 15.00.

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